Quando il nostro sguardo è rivolto al mercato, il più delle volte si viene assaliti da un senso di sgomento, di paura e impotenza verso un sistema difficile da decifrare, che paradossalmente crea altrettanta difficoltà a comprenderne le dinamiche.
Il commercio al dettaglio: differenze rispetto al passato
Tutto è cambiato. Fino a non molti anni fa esisteva un rapporto di sana fiducia e di reciproco rispetto tra rivenditore e acquirente, un lavoro fatto di gratificazioni personali e professionali in cui si raggiungevano obiettivi in termini di vendite e di conseguenza esisteva molta più sicurezza all’interno delle attività, e ciò si rifletteva su uno stato di benessere generale e di vita comune.
Oggi sembra tutto il contrario di tutto, siamo calati in una fotografia generale in cui la categoria dei clienti cosiddetti fidelizzati si è drasticamente ridotta, in alcuni casi è addirittura scomparsa, le attività spesso appaiono come un costo anziché una fonte di sostentamento e guadagno, in cui si è sempre più costretti a comprimere i costi ponendo altrettanta cautela nel comprare per paura che il prodotto rimanga poi invenduto e risulti un costo imputabile a fine anno.
Ciò perché?
Perché da un periodo così florido si è drasticamente passati ad una fase così critica per il commercio?
Tante, forse troppe le domande che vengono in mente, puntando il dito verso sé stessi ci si domanda se la causa di tale disagio sia dovuta a errori commerciali, ad acquisti sbagliati, a volumi di merce che trovano un difficile appeal sul mercato.
Capita spesso che per rincuorarsi momentaneamente si dia uno sguardo all’andamento di altre attività simili, per rendersi conto che effettivamente questa condizione coinvolge, chi più chi meno, ogni realtà e ogni genere merceologico.
Come è cambiato il mercato
In verità dobbiamo comprendere che il mercato è cambiato sensibilmente, e le notizie diffuse con grandi titoli giornalistici da parte dei media sono vere solo in parte.
Il consumo senza dubbio ha subìto dei notevoli rallentamenti... ma non si è arrestato.
Il consumatore acquista, magari non da voi come un tempo... ma acquista.
Il web ha rivoluzionato i consumi
Sono cambiate le fisiologiche tendenze al consumo, è sufficiente guardare le nuove generazioni quanto utilizzano costantemente il web come paramento di confronto su modelli articoli e prezzi, per poi molte volte convertire direttamente lì, sull’etere, sui Marketplace, piuttosto che su gli E-commerce.
Il delta si è aperto notevolmente, spalmando gli acquisti su più fronti.
La Grande Distribuzione
Come detto, il web ha una forte leva che di anno in anno aumenta sensibilmente, così come è necessario identificare come un’altrettanta fetta del mercato l’ha mangiata la Grande Distribuzione.
Centri e Parchi Commerciali crescono come funghi all’interno di città e nelle immediate periferie.
Al loro interno gallerie ricolme di Brand e articoli diversificati in tipologia e prezzo, un unico posto in cui comprare abbigliamento, intimo, biancheria per la casa, libri, elettronica, e altrettante tipologie merceologiche.
Identificato da molti come un luogo di ritrovo in cui trascorrere qualche ora o semplicemente mangiare nell’area ristorazione durante la pausa pranzo.
Un’àncora importante di queste realtà sono gli Ipermercati che vi risiedono all’interno attraendo volumi di clientela con le loro offerte uniche e vantaggiose date dalla potenza che impongono sul mercato.
Gli Outlet Village
Non da meno gli Outlet Village, vere e proprie città all’aperto in cui è possibile acquistare Tutto l’anno a prezzi scontati, per poi addirittura usufruire di ulteriori opportunità di acquisto durante i saldi di fine stagione o eventi dedicati.
Famiglie intere con la scusa del week end prendono d'assalto questi luoghi facendo incetta di prodotti e rinnovando i guardaroba.
Cosa può fare il piccolo negoziante?
Dal quadro generale emerge a chiare lettere come il consumo si sia spalmato notevolmente su più fronti e che quella che era la tendenza generalista del dettagliante a tirare su la serranda e attendere che qualcuno venisse a comprare non è più condizione sufficiente
È necessario adoperare dei modelli strategici in grado di canalizzare l’attenzione del consumatore all’acquisto presso il proprio punto vendita.
Rieducare quelli che erano clienti consueti e abituali a tornare in visita presso la propria attività e farla diventare il riferimento per i propri acquisti, una realtà in grado di offrire una gamma di prodotti differenziati in linea con il gusto e le richieste della propria clientela target.