La vendita straordinaria per chiusura attività rappresenta la liquidazione totale per antonomasia.
Fra tutte le motivazioni di una vendita straordinaria, quella per “Cessazione attività” rappresenta la più importante e di conseguenza la più sentita in termini di richiamo d’interesse da parte del proprio panorama d’utenza.
Rappresenta la liquidazione totale per antonomasia in cui si effettua una vendita per chiusura di attività.
In questa dinamica d’azione si ha a disposizione un solo colpo che deve andare necessariamente a segno, non esistono possibilità di replica.
È necessario individuare fin da subito il reale ammontare di merce presente sia presso l’esposizione vendita che all’interno del magazzino.
In funzione della potenza economica che si ha necessità di realizzare è necessario mettere in campo la strategia migliore per ottenere l’eliminazione del volume di merce e il conseguente realizzo in cassa.
Quando si effettuano vendite per cessazione attività le aspettative che si hanno a riguardo sono molto alte, e perciò devono essere assolutamente raggiunte.
Rappresenta come detto la motivazione più importante perché segna un punto fondamentale nella carriera di un attività, e per questo è necessario far sì che il volume di merce monetizzato sia il più elevato possibile così da ridurre al minimo le rimanenze.
Inoltre l’esito positivo alla vendita straordinaria metterà in risalto il buon nome creato in tanti anni di sana attività.
Le motivazioni della liquidazione per chiusura o cessazione attività
Le motivazioni che spingono un negoziante ad una liquidazione per cessazione sono numerose, tra queste le più frequenti sono date dal fatto che il titolare abbia raggiunto l’età pensionabile e non ci sia il ricambio generazionale in grado di dare continuità all’attività.
Senza dubbio una gran parte delle operazioni per cessazione vengono effettuate da realtà che imperversano in situazioni stagnanti, realtà commerciali che hanno una necessità sentita di rientrare dei costi e di conseguenza liquidare il volume di magazzino per saldare i debiti verso fornitori creati in anni di attività.
Un negozio deve essere una fonte di guadagno, per chi invece non riesce a creare un business model vincente risulta un attività da dover sostentare con mezzi propri con il rischio di portare nel giro di pochi anni al tracollo più totale.
Le nuove dinamiche del commercio al dettaglio
Nel mercato odierno non basta avere un prodotto e alzare la serranda, sono necessari tutta una serie di requisiti necessari affinché il progetto nasca e nel tempo riesca a prosperare.
Spesso chi ha vissuto i fasti degli anni ’80 e ’90 fa difficoltà ad adattarsi ad un mercato sempre più competitivo in cui il più delle volte l’unica discriminate nella scelta di un prodotto sembra sia sempre e soltanto il prezzo.
Parliamo senza dubbio di un esercente che era abituato a mantenere un rapporto continuativo negli anni con la propria clientela e che contro ogni aspettativa, anno dopo anno, vede sempre più in maniera occasionale.
Ciò perché il mercato ad oggi è molto più aperto rispetto a prima, e il consumatore ha familiarizzato con gli acquisti tramite web oppure prende spesso come riferimento i grandi centri commerciali in cui possiede maggiori possibilità di scelta sia in termini di prodotto che di costo.
Da tenere in considerazione inoltre che nel mercato odierno esiste purtroppo una forte, fortissima rotazione di partite iva, le quali s’improvvisano aprendo un’attività di rivendita al dettaglio spinti dalla speranza di trovare un’occupazione, ciò senza effettuare preventivamente delle concrete indagini di mercato valutando se quanto da loro trattato trovi un’effettiva richiesta da parte del consumatore, o se semplicemente si troveranno a confrontarsi con competitori locali più forti e specializzati.
L'importanza di un business model vincente
Ad oggi chi non è in grado di adottare un business model vincente si troverà con un’attività che anziché generare profitti risulterà sempre più un costo da sostenere.
Per tutte quelle attività che non possiedono un sistema in grado di mantenere una rotazione di magazzino continuativa e costante esisteranno costi fissi a cui dover necessariamente ricorrere attingendo alle proprie risorse personali, trasformando un’attività che si dovrebbe sostenere da sola in un attività che risulta un costo e nel giro di pochi anni andrà a generare forti diminuzioni di fatturato, costringendo il titolare a garantire con le proprietà individuali.
Chi effettua una liquidazione per cessazione di attività ha come scopo, oltre che liquidare il volume di merce, quello di "salutare" la propria clientela fidelizzata in tanti anni di attività, creando un evento dal forte richiamo e dando così l’ultima opportunità di acquistare i prodotti a dei prezzi fortemente scontati.
La normativa sulla liquidazioni per cessazione attività
Le liquidazioni per chiusura attività in termini di normative si possono effettuare liberamente in qualsiasi periodo dell’anno senza alcuna restrizione rispetto alle vendite promozionali o di rinnovo locali.
Hanno un’estensione massima di 13 settimane, esclusa la regione Lazio che ne concede unicamente 6.
È necessario presentare la domanda di comunicazione come termine ultimo 15-20 giorni prima dell’inizio della vendita straordinaria, in abbinata alla comunicazione dovrà essere presentato l’inventario delle merci suddiviso per tipologia, prezzo iniziale, percentuale di sconto e prezzo finale al pubblico.
Decorso l’ultimo giorno di vendita dovrà essere consegnata la licenza dell’attività la comune di residenza.
Tali norme possono subire lievi cambiamenti in funzione della Regione di residenza dell’attività.
In una vendita per cessazione attività l’importanza di portare il magazzino pari allo zero rappresenta un aspetto molto importante dato dal fatto che quanto resterà invenduto dovrà necessariamente trovare un collocamento all’interno di un’operazione di stoccaggio perdendo sensibilmente il valore di acquisto originario.