Come organizzare vendite straordinarie quali saldi estivi e invernali in modo efficace.
I saldi di fine stagione rappresentano per il dettagliante l'opportunità di eliminare la merce invenduta durante la stagione passata.Vengono effettuati essenzialmente in due periodi dell'anno, in corrispondenza con il mese di gennaio (saldi invernali) e di luglio (saldi estivi).
Questi periodi spesso non combaciano con il reale termine della stagione estiva ed invernale, pertanto non sono sempre accettati positivamente dal negoziante che si trova forzatamente spinto ad effettuarli a causa di un mercato sempre più competitivo.
Infatti i dettaglianti in questi periodi si trovano a dover scontare articoli che anziché essere un residuale invenduto di fine stagione rappresentano ancora un prodotto su cui poter marginare, dato che si è ancora in piena stagione.
La normativa in materia di saldi di fine stagione
Si è dibattuto spesso, forse troppo, sul tema di poter liberalizzare le vendite di fine stagione così come le vendite straordinarie, ciò secondo il giudizio di molti renderebbe merito alla possibilità di poter competere liberamente nel mercato senza dover necessariamente sottostare a periodi o date imposti dalle Regioni in cui effettuare tali vendite.
Le norme in materia di vendite straordinarie infatti non solo definiscono il termine e l’inizio dei saldi di fine stagione ma ne vietano la possibilità da parte della maggioranza delle Regioni di poter effettuare vendite nei 30 giorni antecedenti ai saldi, legando ancora di più quella che è un'attività di promozione e vendita che il negoziante può intraprendere in termini strategia aziendale.
I periodi vanno individuati nel primo giorno antecedente all'Epifania per i saldi invernali, e nel primo sabato del mese di luglio per i saldi estivi.
Questa legge a carattere nazionale è stata istituita per evitare discordanze tra le diverse Regioni di confine, in modo da uniformare gli ambiti amministrativi territoriali all'interno di un'unica logica commerciale, evitando forme di concorrenza che penalizzano sia le attività che gli stessi consumatori.
I saldi non sono chiaramente un obbligo a cui il negoziate deve necessariamente attenersi, ma indirettamente lo diventano dal momento in cui in quei determinati periodi i diretti competitori aderiscono all’iniziativa nazionale e quindi per poter competere tutti si adeguano a questi standard.
Quando le vendite straordinarie diventano ordinarie
Ultimamente i saldi stanno diventando sempre più parte dell'ordinario, tanto che le Regioni a loro volta tendono a non richiedere più la consueta comunicazione (che doveva essere effettuata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite PEC come ultima data 5 giorni antecedenti all’inizio della vendita).
Ciò probabilmente perché anni addietro era una scelta effettuare i saldi di fine stagione: non tutti i dettaglianti, infatti, desideravano scontare ad inizio luglio o inizio gennaio un prodotto ancora in piena stagione, preferendo procrastinare tale data magari a fine agosto e a fine febbraio, in modo da poter massimizzare gli incassi e marginare sul prodotto acquistato senza doverlo proporre sulla soglia del realizzo.
Oggi lo scenario è molto diverso: in un mercato sempre più agguerrito e competitivo, la possibilità di poter lasciare spazio a competitori di effettuare sconti rappresenta semplicemente il non vendere privilegiando i propri diretti competitori.
Rimangono invece sempre valide le norme a tutela del consumatore, le quali stabiliscono l’obbligo di esporre la merce con adeguati cartelli che indicano il prezzo praticato prima dei saldi, la percentuale effettiva di sconto e il relativo prezzo finale scontato al pubblico.