L'Italia, come ben sappiamo, è un paese che, per chi lavora a stretto contatto con le instituzioni, risulta essere molto spesso fatto di lungagginoi, burocrazie amministrative interminabili ed il più delle volte anche incomprensibili.
Si assiste spesso al rimpallo tra un ufficio comunale e l'altro per l'attivazione di una pratica in cui è sufficiente una semplice approvazione formale, o ad esempio ci si addentra in un reticolato ancora più fitto nel momento i cui si desidera attivare anche una semplice strategia commerciale come appunto quella delle vendite straordinarie.
Normative regionali in materia di Vendite straordinarie
Il Lazio e in particolare il comune di Roma hanno delle normative regionali in materia di vendite straordinarie in continuo mutamento: il dettagliante infatti si trova a confrontarsi con le circoscrizioni di appartenenza laddove il più delle volte l'addetto stesso si trova in difficoltà a rilasciare informazioni sulle pratiche da attivare e relative tempistiche proprio a causa di un'amministrazione che rimaneggia continuamente le leggi.
Paradossalmente molte volte anche per noi che siamo un'agenzia di svendite su Roma ormai dal 1947 risulta essere complicato orientarci nell'articolato sistema normativo regionale, che a sua volta può subire sensibili cambiamenti da comune a comune.
Come è ben noto la legge non ammette ignoranza perciò se si procedesse nei tempi e nei modi sbagliati rispetto ai regeolamenti vigenti, il dettagliante sarebbe passibile di sanzioni, le quali possono arrivare a cifre anche rilevanti; il tutto si chiude con il verbale ed una considerevole perdita di tempo durante il controllo da parte delle insituzioni, momento in cui il primario interesse dovrebbe essere quello di dedicare attenzione al cliente e alla vendita.
E' ormai da tempo immemore che Tv, Giornali, Radio e numerosi Blog in rete, parlano di liberalizzare le vendite straordinarie, anni e anni che il commercio aspetta invano una legge che renda autonomi i dettaglianti nel poter getire al meglio il proprio magazzino di merce, con le proprie sttrategie aziendali senza dover necessariamente sottostare ai vincoli imposti da normative castranti che nient'altro fanno che limitare il libero mercato.
Ciò concorre ad affollare di offerte quei periodi predeterminati dalle istituzioni in cui si ha il "via libera" per effettuare le cosiddette svendite, la prevedibile conseguenza è quella di creare un sovraffollamento di offerte, prodotti, articoli di ogni genere e tipologia scontati e urlati a gran voce attraverso i canali media: "strategie", se così possiamo definirle, che non fanno del bene al commercio proprio perchè la clientela si autoregola negli acquisti, consapevole che in alcuni periodi dell'anno il negoziante sarà quansi costretto ad organizzare vendite promozionali.
Svendite e abitudini dei consumatori
Il danno che ne emerge è che il mercato consuma in maniera insufficiente durante l'anno e acquista in modo massivo nei cosiddetti periodi di liquidazioni e svendite, sfruttando sì le occasioni, ma a discapito di un mercato che risulta essere sempre più congestionato dalle tante offerte proposte.
Successivamente a detti periodi si assiste ad un rallentamento importante degli acquisti, proprio ad esempio nei 30 giorni antecedenti ai saldi di fine stagione di luglio e gennaio in cui per la maggior parte delle Regioni e comuni vi è il divieto assoluto di effettuare qualsiasi genere di vendita promozionale se non liquidazioni per chiusura attività.
Sarebbe a dir poco idilliaco un mercato aperto e libero di poter competere con i propri concorrenti senza dover necessarimante sottostare a tali freni e limitazioni imposti da chi di mercato ne capisce ben poco.
Gli Enti preposti, le relative Amministrazioni non ascoltano la voce del mercato, non prestano orecchio ai continui e motivati lamenti di dettaglianti che si trovano ogni anno, in questo caso in tutta Italia, a dover necessariamente svendere i propri articoli nel caos più totale.
La speranza è che ci sia più libertà per tutti e che si possa raggiungere un mercato libero da condizionamenti immotivati in cui ci si regola in maniera autonoma concorrendo per trovare il proprio segmento di mercato.